L’ origine della Chiesa della Madonna di Santa Pace è da ricondurre alla spiritualità religiosa medievale anche se è stata edificata successivamente a quella di San Giorgio (1432) e dopo quella di Cappuccini (1582), con il feudo alla famiglia Cesi dal 1527 al 1710. La sua costruzione è certificata da documenti custoditi nell’ archivio della Diocesi di Porto-Santa Rufina, con una nota del 1625 nonché dallo scrittore ecclesiastico Carlo Bartolomeo Piazza in una relazione sui paesi della Diocesi di Porto datata 1703.
Ê una navata unica con Soffitto in legno , abside quadrata e tre altari: quello maggiore ospitava la venerata immagine della Madonna; degli altri altari sono rimaste le mostre in stucco sulle pareti. Contenevano i quadri della Sacra Famiglia, con Sant’ Antonio di Padova e l’ apparizione della Madonna a San Filippo Neri, dipinti da un buon pittore romano operante nei primi anni del Settecento. Ai loro lati erano collocate due tele ottocentesche raffiguranti Santo Vescovo, tra Sant’ Antonio Abate e San Francesco da Paola, e San Nicola di Bari tra Santa Lucia e San Rocco: tutte e quattro sono state purtroppo rubate alla fine degli anni ’90, quando erano conservate nella Chiesa dell’ Immacolata Concezione. Sotto le pareti, nei pressi dell’abside, sono state recuperate alcune porzioni delle decorazioni ad affresco della fine del Seicento, che raffigurano San Francesco e Sant’Antonio Abate.
Dopo il rialzo della provinciale rianese del 1880, la chiesa si è trovata un livello inferiore di oltre un metro sotto la quota stradale, con gravissimi problemi per gli allagamenti causati dai temporali. Fin dagli anni ’50 quindi era caduta in un progressivo stato rovinoso e non era stata più officiata, divenendo inagibile per un lungo periodo.
Nel 1976 grazie al impegno di Don Agostino Pantani parroco di Riano e Don Costantino Bocci, nativo di Riano hanno deciso di ridare vita alla chiesa, così importante nelle tradizioni popolari pianesi, e di salvarla dalla distruzione.
Nel giugno 1992 venne presentato il piano di lavori con la generosa partecipazione dei fedeli, anche con il sostegno economico della Banca di Credito Cooperativo.