Parrocchia Beata Vergine Maria Madre della Chiesa
Il primo carteggio che ci restituisce la volontà di costruire una chiesa a La Rosta è la lettera del 4 novembre 1967 di Don Giulio M. Penitenti che nel 1951 fonda la Casa-Madre di Taddeide. La missiva è indirizzata ad Andrea Pangrazio Vescovo di Porto e Santa Ruffina e Segretario Generale della Conferenza Episcopale italiana. Nella lettera Don Giulio fa presente l’esigenza di avere una parrocchia per la popolazione, in continua crescita, di La Rosta.
La parrocchia di La Rosta nasce così inglobando il territorio appartenente ai due comuni limitrofi di Riano e Castelnuovo di Porto e sarà intitolata alla Beata Vergine Maria Mater Ecclesiae.
Nell’attesa della costruzione dell’edificio della nuova parrocchia della B.V.M. Madre della Chiesa, sarà ancora Monsignor Penitenti, quale rappresentante della Casa Piccoli Operai, a mettere a disposizione in via provvisoria la chiesa dedicata a San Giuda Taddeo (Cittadella Ecumenica), per le funzioni sacre e per le correlative necessità pastorali.
La necessità è quella di creare un “centro di culto autonomo in aggiunta a un già esistente oratorio che di fatto, seppur in via provvisoria, possa soddisfare le primarie esigenze pastorali della popolazione”.
Giunge il momento tanto atteso. Il 7 giugno 1977, Mons. Penitenti ha l’opportunità di acquistare all’asta del fallimento l’ex “Tessitura Cappelli”. Il lotto d’asta consiste in una “superficie di mq 4.000 circa, sovrastante struttura di stabilimento e annessi ambienti – ufficio per un totale di superficie coperta di mq 50 X 15 circa.” Avviene il miracolo! Mons. Penitenti si aggiudica il lotto e di lì a breve, iniziano i lavori di ristrutturazione della costruzione esistente adattandola a chiesa.
Il 14 gennaio 1979 è un giorno di festa e di giubilo per la popolazione di La Rosta, la parrocchia Beata Vergine Maria Madre della Chiesa viene inaugurata.
“Lavorare è fatica specialmente se il lavoro è fine a sé stesso; ma se lo facciamo con amore e per fini superiori, il lavoro e la fatica si trasforma in gioia. I nostri cuori oggi sono veramente pieni di gioia e si vede sul volto di tutti. Diamo grazie e lode al Signore” – queste le parole del primo parroco – don Filippo Colangelo rivolte ai fedeli e alle autorità ecclesiastiche durante la benedizione solenne nel giorno dell’inaugurazione.
La chiesa presenta una facciata con tetto a capanna con un rosone in ceramica (Paolo May) sopra l’ingresso principale (Maria madre della chiesa che accoglie tutti sotto il suo mantello – autrice: Giovanna Ambrifi, 2023). All’interno, una sola navata, separata dall’area presbiteriale da un arco a sesto ribassato sullo sfondo un murales (Ultima cena di Gesù con gli apostoli di Marco Valeriani – Bartolomeo Cobbo – MCMXCVII). Sempre all’interno, tra gli arredi, il dipinto dedicato a Santa Teresina del Gesù (A. Albani).
Testo di Alessandro Busonero
“La fede è un dono gratuito di Dio che chiede l’umiltà e il coraggio di fidarsi e affidarsi, per vedere il luminoso cammino dell’incontro tra Dio e gli uomini, la storia della salvezza” (lettera Enciclica Lumen fidei, n. 14)